Ormai siamo nell’era dove tutti “dobbiamo” far vedere che siamo forti, che stiamo bene e che non abbiamo nessun problema, ma devi sapere che la realtà e ben diversa.
Questo può diventare addirittura pericoloso perché si finge, alimentando inconsapevolmente i killer interni.
- Dobbiamo nascondere le nostre debolezze per farci vedere forti anche se abbiamo paura.
- Dobbiamo nascondere le nostre emozioni per non farci vedere deboli anche ce la facciamo sotto.
- Dobbiamo farci vedere fighi per non farci vedere sfigati anche se dentro di noi siamo insicuri.
Se vuoi apparire forte, vuol dire che
dentro di te sento di non essere forte
Quando vuoi far vedere agli altri che sei forte, stai mentendo a te stesso in modo orrendo, perdendo energia e forza.
Vivi in una illusione che prima o poi ti porterà al fallimento più totale.
Entri nella mentalità perdente senza saperlo.
Quando menti a te stesso, non hai ne resilienza, ne resistenza, ne dignità, ne forza.
Se vuoi essere un vincente e aumentare la resistenza nella tua vita, devi imparare ad essere sincero con te stesso.
Questo ti rende libero dai pensieri contorti e fasulli che ti portano a comportarti da perdente quando incontri dei competitor.
Se sei un perdente dentro, alzi la voce per far vedere che sei forte, trasmettendo insicurezza.
Se sei un vincente, resti calmo in mezzo alla bufera, trasmettendo forza automaticamente.
In pratica, se sei sicuro ti te stesso veramente, non cerchi conferme dagli altri, avviene tutto in modo fluido.
Basta fare riferimento al mondo del lavoro;
mette a dura prova molte persone con carichi di stress paure oltre ogni limite.
Una di queste è la paura di perdere il lavoro, facendo diventare il lavoro stesso una sorta di test di sopravvivenza.
A tutti arriva il momento che vuoi gettare
la spugna perché è difficile
Alcuni ricercatori definiscono la resilienza la capacità di far fronte positivamente agli eventi traumatici della vita, lavorativa, sportiva e personale.
Non a caso è sempre lo stato emotivo che determina i risultati delle nostre azioni perché influenza il nostro corpo e il nostro modo di agire.
Tante belle parole, ma poi quando arrivano le mazzate cambia tutto, e mettere in pratica alla lettera qualche bella frase può diventare al quanto complicato.
Diversi studi affermano che tutti possediamo la capacità di risollevarci e rialzarsi dopo un fallimento personale o sportivo, di non arrenderci alle forze negative.
Solo che questa capacità non viene stimolata nel modo giusto per ottenere il successo personale.
Nella società di oggi siamo bombardati continuamente da messaggi e stimoli negativi per non dire distruttivi che peggiora il nostro stato mentale.
Un fighter resistente è quello che nonostante la fatica ed il dolore continua il suo match o procede nel suo lungo e faticoso allenamento anche quando ha male e non ce la fa più ed è stanca.
E’ quello che quando le prende, o ha un occhio gonfio, al posto di dire (non ce la faccio, ho male), reagisce con più tenacia lottando con tutto se stesso per vincere.
La resistenza ha a che fare con la capacità di rimanere in piedi nonostante le difficoltà e rifiutarsi di gettare la spugna.
Il fighter resiliente è colui che dopo aver fallito riprende ad allenarsi con rinnovato impegno e determinazione in vista del prossimo incontro.
Per aumentare la resilienza devi
eliminare i sensi di colpa e i
rammarichi del fallimento
Quando falliamo, perdiamo perché non eravamo presenti con la testa, abbiamo la tendenza a incazzarci con noi stessi, formando i famosi rammarichi quali:
- Rancori,
- Rimorsi
- Rimpianti.
Questi diventano dei RI-sentimenti, cioè sentimenti ripetuti che distruggono la tua mente nei momenti performanti.
Uno dei principi per aumentare la resistenza e resilienza, è conoscere i propri processi mentali quando commettiamo degli errori o cadiamo a terra.
- Devi fermarti fisicamente e mentalmente.
- Blocca il logorio mentale e i pensieri inutili.
- Gestisci le tue emozioni e il tuo stato d’animo.
- Smetti di darti colpe, e inizia a capire il motivo che hai fallito.
- Analizza i fatti accaduti senza giudicarti o giudicare.
- Focalizzati sulle soluzioni.
Se ti senti stanco e avvilito, usa tecniche di respirazione per ritrovare la centratura e la connessione con te stesso.
Per trovare soluzione, devi ritrovare la calma interiore!
Se non sai gestire le tue emozioni,
saranno loro a governare te
Per aumentare la resilienza serve saper gestire le emozioni a velocità incredibili.
Quando cadi a terra, se rimani agganciato alle emozioni negative, cioè il classico logorio mentale, entri in quello che viene chiamato nel Master Mentalità Vincente il “tempo morto”.
Che vuol dire?
Vuol dire che in quel tempo che rimani fermo a rimuginare su quanto sei stato scarso, uccidi la tua energia vitale.
Perdi tempo, soldi, energie, emozioni e opportunità.
Gli studi sulla resilienza mostrano che gli atleti ottimisti reagiscono alle avversità molto meglio di quelli pessimisti.
Se un combattente percepisse anche minimamente un obiettivo impossibile, il sistema mente/corpo/emozioni risponderebbe a questa percezione adeguandosi e limitando la performance.
La mentalità vincente insegna ad entrare nel “tempo attivo”, cioè evitare categoricamente di fermarsi per guardare indietro, ma si focalizza automaticamente nel presente e futuro.
Il passato non esiste.
Esiste il presente e vive il presente!
La resilienza appartiene agli atleti vincenti, sta nella capacità di guardare la realtà in modo diverso, di individuare strategie d’uscita quando il perdente dice “è impossibile”.
Per essere un vincente devi essere
presente con il corpo e con la mente
Una delle cause di fallimento è essere assenti mentalmente.
Vediamo alcuni esempi:
- Sei dentro il ring, ma pensi a quanto manca alla fine.
- Sei a letto con il tuo partner, ma pensi ad un’altra persona.
- Sei a scuola, ma pensi alla palestra.
- Sei in palestra, e pensi al match.
Questo processo di assenza mentale accade spesso nella nostra vita, ed è causa di grandi fallimenti.
Perché è importante essere presenti?
Ci sono atleti che quando sono sul ring pensano ai problemi di casa o altro, e quando sono a casa pensano al match.
Ai miei atleti faccio fare degli esercizi di concentrazione e forza mentale molto potenti, ottenendo risultati incredibili.
Quando salgono sul ring sono presenti, hanno la mente sgombra e pensano solo a combattere e a divertirsi.
Il concetto che voglio farti passare è che se combatti in questo stato mentale, combatti al meglio delle tue abilità.
Combatti come in palestra se non meglio perché in quel momento ci sei con la testa, emotivamente ed energeticamente.
In aggiunta combattimento applicando il Metodo Flow hanno fiato a volontà, e quindi resistenza fisica e mentale fino alla fine del match.
Salgono sul ring con una forza mentale incredibile, nervi saldi e si divertono quando combattono.
Se vuoi imparare le migliori strategie della Mentalità Vincente e avere nervi saldi nelle tue prestazioni, fai tue le regole della psicologia da combattimento della Mentalità Vincente.
Molto spesso nella carriera di un atleta, dopo anni di vittorie in continua ascesa, arriva il momento di blocco, dove accade di trovare un avversario molto più forte, o anche meno forte e perdere.
Dopo quella sconfitta succede qualcosa di strano e di inconcepibile, ma reale.
Questo causa una serie di sconfitte che di volta in volta demolisce la sicurezza del fighter.
Dopo la sconfitta, lo sappiamo c’è la sconforto, la rabbia, la frustrazione, il rimorso, i sensi di colpa.
Perché quando si innesca quel tipo di processo limitante e bloccante, si forma quel imperativo potente dentro la testa (devo vincere).
Emanuele Zanella, Mental Coach
Esperto in sviluppo dello stato di Flow e Mentalità vincente.