Prima di iniziare direi di chiarire cos’è le Resilienza.
A mio parere si potrebbe definire è il totale rifiuto di arrendersi quando si cade a terra.
Se pratichi sport o hai un lavoro duro, di sicuro avrai incontrato delle difficoltà nella tua vita che probabilmente avrai avuto uno stimolo forte di gettare la spugna per le difficoltà che della vita di qualsiasi tipo.
Premetto che per un pugile professionista di alto livello, è una capacità messa a dura prova spesso anche fuori del ring per il fatto che viene tenuto sulle spine per lunghi periodi per la difficoltà di organizzare degli incontri per mancanza di soldi.
La resilienza è la capacità di far fronte positivamente agli eventi traumatici, di riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità.
Scritta un pò più lunga invece potrebbe essere definita che è quella preziosa capacità di resistere ed affrontare situazioni particolarmente difficili nel perseguire obiettivi importanti, mantenendo alta la motivazione.
LA RESILIENZA HA TRE ELEMENTI CHIAVE
– RESISTERE agli eventi negativi; –
– FRONTEGGIARE le difficoltà in maniera efficace istantanea;
– PERSEVERARE nel conseguire obiettivi sfidanti rifiutando di arrendersi.
La resilienza nello sport da combattimento è una qualità importantissima!
Diversi studi affermano che tutti possediamo la capacità di risollevarci e rialzarsi quando cadiamo a terra, di tirarci su dopo un fallimento personale o sportivo, di non arrenderci alle forze negative.
La resilienza è come una funzione mentale costituita da comportamenti, pensieri ed azioni che è possibile apprendere e sviluppare in relazione alle proprie esperienze ed al proprio vissuto.
Per il combattente si deve avere ben impresso nella mente la convinzione del rifiuto di arrendersi e trovare spunto quando le cose vanno male, (più facile a dirsi che a farsi).
Infine un ultima distinzione, quella tra resilienza e resistenza.
Un fighter resistente è quello che nonostante la fatica ed il dolore continua il suo match o procede nel suo lungo e faticoso allenamento.
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La resistenza ha a che fare con la capacità di rimanere in piedi nonostante le difficoltà.
La resilienza invece indica la capacità del combattente di rialzarsi in maniera costruttiva dopo un duro colpo, una sconfitta o un fallimento.
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Il fighter resiliente è colui che, preparatosi faticosamente e minuziosamente per un match, dopo aver fallito il suo obiettivo a distanza di tempo riprende ad allenarsi con rinnovato impegno e determinazione in vista del prossimo incontro, ancora meglio se coniugato ad un focus mentale positivo destruturando i processi negativi, blocchi, rimorsi ed emozioni negative che lo terrebbero legato all’evento negativo. .
Da ciò si deduce che essere resistente non vuol dire essere necessariamente resiliente.
Il combattente resiliente è costruttivo anche a seguito di una sconfitta, sa andare oltre la frustrazione di un’umiliante KO o sconfitta causa un verdetto come a volte accade.
La resilienza non sta tanto nella capacità di resistere quanto in quella di migliorarsi dopo aver perso, di rialzarsi dopo essere crollato al tappeto.
La resilienza sta anche nella capacità di affrontare e superare le difficoltà della preparazione tecnica/atletica, di guarire e riprendersi dopo un evento traumatico come un grave infortunio.
La preparazione mentale è quindi un obiettivo fondamentale per tutti gli atleti impegnati negli sport da combattimento, specialmente se di alto livello perché oltre che trovare avversari più forti, la posta in gioco si alza.
Molti allenatori lavorano cercando di sviluppare la resistenza degli atleti trascurando la loro resilienza.
A loro volta molti atleti curano eccessivamente il lavoro su forza e potenza ma al primo fallimento o trauma grave, hanno una caduta di resilienza ed abbandonano, alimentando cosi delle neuroassociazioni negative che se non destrutturate, se le portano con se fino alla morte.
Resilienza: Alcune caratteristiche
- Avere una buona conoscenza e cura di se;
- Cercare soddisfazione dei propri bisogni;
- Essere ottimismi sui propri obiettivi;
- Avere un focus mentale solo sugli aspetti positivi;
- Cercare di superare i propri limiti;
- Gestione delle emozioni;
Gli studi sulla resilienza mostrano che gli atleti ottimisti reagiscono alle avversità molto meglio di quelli pessimisti.
Se un combattente percepisse anche minimamente un obiettivo impossibile, il sistema mente/corpo/emozioni risponderebbe a questa percezione adeguandosi e limitando la performance.
La resilienza appartiene agli atleti vincenti, sta nella capacità di guardare la realtà in modo diverso, di individuare strategie d’uscita quando il perdente dice “è impossibile, non ce la faccio”.
10 PASSI PER AUMENTARE LA RESILIENZA
1- Assumiti dei rischi Dedicati ad essere il meglio. Dì di sì. Prova nuove esperienze. Evitadi fare sempre le stesse cose per migliorarti.
Fatti vedere e fatti sentire. “TIRA CON GENTE PIU’ FORTE, OSA!”
2- Pianifica in anticipo Visualizza uno scenario luminoso per il tuo futuro.
Dimostra entusiasmo per la vita e passione in quello che fai.
” IMMAGINATI UN VINCENTE PIUTTOSTO CHE UN PERDENTE”
3- Diventa responsabile al 100%. Potresti non essere responsabile per ciò che ti è accaduto, ma sei responsabile per il modo in cui decidi di gestirlo.
” EVITA DI CERCARE SCUSE SE SBAGLI O TIRI MALE, MA TROVA UN SENSO”
4 – Assumi il controllo e Investi tempo ed energia nel prenderti cura delle cose che hai trascurato.
5- Raccogli i dati Impara dalla tua situazione.
Perchè è successa quella cosa? In che modo questo mi ha cambiato?
Chiedi feedback per capire come sfruttare o’opportunità di crescere.
6- Mantieni la chiarezza interiore. Nutri te stesso/a.
Mangia come si deve e prenditi cura del tuo corpo nei momenti difficili. Lavora su te stesso e sul tuo assetto mentale seguito da un professionista che ti guidi.
La percezione che abbiamo di noi stessi è molto minore rispetto a chi siamo davvero.
7- Rifletti sulle soluzioni. Fai un passo indietro ed analizza la situazione.
Pensa a nuovi modi per contrastare i problemi. Resta aperto a nuove idee.
Avanza forte e fiducioso.
8- Aumenta la tua creatività. Sviluppa passione per nuove cose. Scegli strade diverse, assaggia cibi nuovi, ascolta musica insolita ed impara cose nuove per avere nuovi stimoli.
“FAI AZIONI NUOVE, NON SEMPRE LE STESSE, SORPRENDI TE STESSO”
9- Ridi di più. Quindi adotta un atteggiamento giocoso e pieno di humour, ti sarà di iauto a lasciare andare emozioni spiacevoli in breve tempo. ( Cosa molto utile da imparare)
A volte negli spogliatoi sembra che certi stiano per andare in guerra pronti a morire.
10- Presenza mentale. Mettiti seduto per 10 minuti fermo immobile concentrandoti solo sul respiro, ti aiuterà ad ascoltare il tuo corpo. (questa sono sicuro che non la farà quasi nessuno).
11 (BONUS): Ti consiglio i fiori di bach o australiani quando sei a terra, ti saranno di aiuto per rialzarti e rimetterti in forma.
Se sei un atleta sai sicuramente che una dote per essere un GRANDE ATLETA è la autodisciplina, cosa che non tutti hanno. Per autodisciplina, intendo che non serve avere l’allenatore che ti fa da papà perché ti comporti come un bambino o non ti alleni con costanza come dovresti, ma lo fai da solo, STOP!
Insomma, ti assumi le tue responsabilità senza cercare scuse per fare meno fatica possibile!
Ora che hai letto queste semplici nozioni, le metterai in pratica oppure andrai in bar a bere come se niente fosse, lamentandoti poi che non hai successo o hai perso la finale perché non c’eri con la testa dando la colpa a qualsiai cosa?
Non lo so, ma sicuramente ti rendi conto che i risultati della tua vita dipendono SOLO da te e dal tuo assetto mentale, il resto sono scuse.
Questi consigli sono utili, ma devi sapere che non sono nemmeno l’antipasto delle abilità che deve avere un fighter, perché molti si allenano tantissimo fisicamente e tecnicamente, ma poi sul ring riescono ad esprimere al massimo il 50/60% delle loro capacità.
DOMANDE UTILI
Quanto riesci a dare sul ring?
Riesci a combattere tranquillo, determinato e lucido oppure tiri a casaccio con la speranza di prenderlo qualche volta?
Basta fare riferimento al fiato; in palestra hai fiato da vendere, sul ring arrivi alla fine distrutto, ma poi come per magia scendi dal ring e non sei nemmeno stanco. Tutto questo perché hai compensato male il respiro che ha condizionato il tuo assetto mentale, che ha condizionato il tuo corpo, condizionando la tua performance tirando poco e male facendo tanta fatica per niente, come specifico nel post: Perché un pugile resta senza fiato anche se ben allenato.
E’ questo che vuoi veramente?
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Se non lavori sul tuo assetto mentale e togli i condizionamenti interni, farai gli stessi errori migliaia di volte perché non ti rendi conto di cosa accade dentro di te e di come reagisci perché sei coinvolto emotivamente, ma se vuoi saper usare la tua mente come acceleratore togliendo il tuo freno a mano, devi iniziare a raccogliere informazioni dal tuo interno, smettendo di cercare nuove tecniche inutilmente pensando di imparare qualche colpo segreto perché basta un semplice (uno-due) o un bel gancio sinistro fatto bene per chiudere il match vero?
Non mi credi? Fermati adesso almeno due minuti e prova a riflettere attentamente su te stesso e su come reagisci e ti comporti e troverai una risposta!
Se non vuoi farlo per me va bene, ma di sicuro questo è il primo passo per dimostarti se sei resistente o se appena hai modo di accedere al tuo interno, scappi e trovi delle scuse.
La scelta è sempre Tua!
In poche parole ti voglio dire che bastano poche combinazioni fatte bene in modo deciso per vincere, non ci si inventa nulla, ma se la tua mente ti frena perché non sai gestire le tue emozioni, saranno loro a gestire, o meglio, a comandare il tuo corpo e la tua mente!
NON E’ QUELLO CHE FAI CHE,
MA COME LO FAI CHE FA LA DIFFERENZA
Pugili che si allenano perfettamente tecnicamente e fisicamente , ma si bloccano ugualmente come se avessero un allenamento da principiante, buttanto cosi mesi di lavoro per cosa? Solo perché si bloccano? Leggi il post per saperne di più Perché un fighter si blocca sul ring?
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Emanuele Zanella